L’albero di Doussiè appartiene alla famiglia delle Fabaceae e proviene dalle foreste dell’Africa Centrale e Occidentale. Il suo legno è duro e molto resistente ed viene spesso utilizzato per la realizzazione dei parquet. Vediamo le caratteristiche che lo rendono un materiale adatto per questo impiego: duro, compatto e resistente, è un perfetto parquet per esterni.
Le colorazioni naturali che il Doussiè assume vanno dal bruno, al rossastro, al giallo-chiaro e si modificano notevolmente sotto l’effetto della stagionatura. Inoltre è un legno particolarmente soggetto al processo di ossidazione dovuto all’esposizione ai raggi solari, che fa si che le venature delle tavole si uniformino.
Il Doussiè è particolarmente adatto per gli ambienti esterni.
Pur rientrando tra i legni più duri, essendo soggetto soggetto ad ammaccature, urti e graffi per la caduta di oggetti e calpestio, è necessario sottoporlo a trattamenti preventivi e di finitura. Essendo soggetto all’ossidazione è facile notare delle differenze tra la fase di campionatura e quella di finitura. Ciò lo renderà leggermente diverso da quello scelto. Se lo terrete coperto da tappeti o mobili, potrà presentare diverse macchie di colore. In base alle caratteristiche mineralogiche e climatiche del luogo di provenienza il Doussiè avrà un aspetto e tonalità differenti.
Il Teak è un legno resistente e pregiato, molto utilizzato per la pavimentazione dei locali, e fa parte dei parquet masselli. Scopriamone caratteristiche, origini e dove può essere utilizzato.
Proveniente dagli alberi tropicali il Teak è un legno della famiglia delle Verbenacee, che si caratterizzano per il legno duro e resistente. Il nome esatto dell’albero dal cui è ricavato il Teak, è Tectona grandis. Si tratta di un albero originario delle foreste tropicali del sud e sud-est asiatico: Laos, Vietnam, ma anche Myanmar. Il Teak arriva in Europa agli inizi del secolo scorso, importato per le sue doti eccezionali e molto utilizzato nell’industria navale.
Gli alberi di Teak presentano diverse proprietà in base alla provenienza. Generalmente, molto usato è il Teak proveniente da Giava e dalla Birmania, soprattutto per la realizzazione del parquet. L’aspetto di questi alberi è abbastanza regolare: i tronchi sono alti tra i 40-45 m e hanno un diametro che è in grado di raggiungere i 110-120 cm. I suoi tessuti interni sono ricchi di silice e oli estrattivi.
Per quanto riguarda l’aspetto del legno di Teak, anche ad occhio nudo si notano particolari caratteristiche che lo distinguono dagli altri: la tessitura mediamente fine, la fibratura generalmente dritta e le venature ben evidenti e marcate. Inoltre presenta un’ampia gamma di colorazioni naturali, dal giallo chiaro, quasi biancastro per l’alburno, al bruno-cioccolato, al rosso e persino al nero del durame, talvolta può anche assumere un aspetto verdastro, oppure bruniccio – grigiognolo. Da ricordare che con l’esposizione alla luce, il Teak è sottoposto al fenomeno di ossidazione e il legno tende a diventare più uniforme con toni di colore sul dorato.
Di grande bellezza è disegno naturale caratteristico di questo legno: striature irregolari e ondulate davvero uniche. La sua struttura e la sua composizione lo rendono un ottimo legno da impiegare per le costruzioni navali e davvero eccezionale per la realizzazione di pavimenti pregiati e resistenti. Infatti, il Teak è immune agli attacchi degli insetti ed è anche molto resistente all’azione penetrante e corrosiva dell’acqua, ottimo anche come pavimentazione per esterni per la sua caratteristica oleosità, anche senza il bisogno di trattamenti preservanti waterproof.
Continuando nell’analisi delle peculiarità che incidono sui prezzi, la classe d’aspetto del legno, che indica le caratteristiche del legno, è determinata dalle norme europee che garantiscono gli standard per i produttori e i consumatori.
Le classi d’aspetto sono tutti quei fattori che riguardano le variazioni cromatiche, le caratteristiche naturali (omogeneità tonalità dei listelli), i nodi e le striature più o meno parallele. In base alle classi d’aspetto è possibile fare la seguente classificazione che determina la quantità di legno nobile presente nel parquet:
- Parquet massiccio – con o senza incastro
- Parquet prefinito multistrato
- Laminato – un finto parquet, data la sua composizione
Per quanto riguarda invece la classificazione qualitativa del parquet si distingue:
- rigatino – rappresenta la classe più elevata per la fibra diritta e fine e per la tonalità uniforme.
- nodino – è un’essenza caratterizzata dalla fibra diritta o piatta e dalla tonalità uniforme per la presenza di nodini di piccolo diametro.
Queste peculiarità incidono sul prezzo del parquet, dal momento che puntare sulla pregevolezza del legno porta a un aumento consistente dei prezzi: le essenze pregiate, infatti, non presentano nodi, hanno una colorazione uniforme, e presentano una fibra dritta e regolare, senza difetti. Ma questo è un aspetto puramente superficiale, non bisogna dimenticarsi della stagionatura del legno, eseguita con precisione. A un’estetica con qualche difetto non corrisponde necessariamente una qualità scadente.
In conclusione ciò che incide sul prezzo finale del parquet è la qualità del legno e la quantità di legno nobile presente, ovvero lo spessore di legno pregiato sul listello: da un minimo di 2,5 mm a 4 mm. Più alto è lo strato di legno nobile, più il prezzo aumenta, come avevamo spiegato confrontando legno massiccio e multistrato.
Quando dobbiamo arredare una stanza è importante che tutto sia in armonia. Per questo, se vi siete innamorati di una particolare essenza di parquet e non volete rinunciarvi, è fondamentale abbinare tutto il resto. Trovare soluzioni di arredamento adeguate fa la differenza: ecco alcune dritte su come abbinare i colori delle pareti e i mobili al vostro parquet.
Questo tipo di pavimentazione è unica nel suo genere, unisce la raffinatezza della fattura all’ intimità dell’ambiente. Si tratta di una scelta unica che, tuttavia, non è sempre facile da abbinare al mobilio.
Cosa molto importante da considerare è la grandezza delle stanze e lo stile che vogliamo dare al locale. Vediamo quindi quando scegliere un parquet scuro e quando chiaro, e come fare i giusti accostamenti per un risultato impeccabile.
Se si sceglie un parquet scuro, come i parquet masselli in noce e in thermo, risalteranno pareti sui toni chiari, abbinandosi perfettamente con un muro dalle ampie vetrate.
– se la stanza non gode di una buona illuminazione, osare con tinte vivaci per gli arredi, in contrasto con il parquet scuro, è la scelta ottimale.
– se la stanza da arredare è un salone, un tocco di vera eleganza sono sono divani bianchi e mobili in legno. Giocando poi con i colori delle pareti e delle tende: dal color canna da zucchero al salmone.
– se invece si tratta della stanza da letto, molto azzeccata è la scelta di un letto in ferro battuto abbinato a mobili chiari, pareti rosa pesca e tende in tinta unita.
Se, invece, si sceglie un parquet chiaro, come il parquet color tortora o prefinito rovere gold, si avrà un’effetto di ingrandimento dello spazio che darà risalti alle pareti e meno agli oggetti.
-la scelta del parquet chiaro è particolarmente indicata per stanze di piccole dimensioni, perché ha la caratteristica di rendere più ampi gli spazi.
-nella scelta degli oggetti è importante trovare il giusto contrasto con le tonalità del muro.
Quando dobbiamo scegliere il parquet più adatto alle nostre esigenze, è bene fare una valutazione complessiva di tutte le essenze disponibili sul mercato. Le possibilità di scelta sono molte: si passa dall’acero al frassino, dal rovere al wengé. Vista l’ampia selezione di specie legnose disponibili, non è facile capire quale essenza corrisponda maggiormente ai nostri gusti e alle nostre necessità. Generalmente ci lasciamo guidare nella scelta da criteri puramente estetici, ma questo, ovviamente, non basta. Per decidere l’essenza del nostro parquet è fondamentale conoscerne le caratteristiche tecniche e la sua resistenza nel tempo a umidità e temperatura, soprattutto se si tratta di parquet per esterni.
Diverse sono le caratteristiche che vengono associate alle essenze parquet: dalla denominazione botanica di ogni legno, che per semplificare viene modificata a livello commerciale, alle diverse colorazioni, fino ad arrivare alle modifiche fisico-meccaniche che si manifestano col passare del tempo. Vediamo quindi i principali criteri di classificazione delle essenze:
- Come primo criterio troviamo la massa volumica al 12% di umidità (kg/mc), che indica il grado di pesantezza del legno – leggero, fino a 500 kg/mc, pesantissimo oltre i 951 kg/mc.
- Passiamo poi al ritiro volumetrico, ovvero le variazioni del legno dovute all’umidità.
- Non meno importante è la stabilità dimensionale, che si riferisce al grado in cui un elemento, in questo caso il legno, mantiene le sue dimensioni anche sottoposto a condizioni climatiche estreme di temperatura e umidità.
- Un altro criterio fondamentale è la durezza, che viene misurata in kg/mmq e si riferisce alla resistenza alla penetrazione. Se l’essenza ha una durezza superiore ai 4,1 è considerata elevata.
- Per finire troviamo il criterio della durabilità. Si tratta della capacità del legno di resistere alla degradazione causata dall’attacco di funghi e microorganismi, misurata in percentuale.
Visti i principali criteri di classificazione delle essenze, vediamo ora quali sono quelle più utilizzate.
- IL ROVERE: un legno pesante, stabile, con buone caratteristiche di durezza e durabilità.
- L’ACERO EUROPEO: mediamente duro, è stabile e offre una buona resistenza all’urto.
- IL FRASSINO: legno pesante, è stabile e ha una durezza media.
- IL FAGGIO: semiduro, compatto e a bassa ossidazione.
- IL CILIEGIO: essenza medio-dura, compatta e semipesante.
- IL CABREUVA: durabile, di elevata durezza, a bassa ossidazione.
- IL WENGE’: duro, ha elevata resistenza meccanica.