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Parquet anticatoAvete comprato casa o l’appartamento dei vostri sogni, oppure ancora li avete ristrutturati e all’interno della vostra dimora avete scelto di posare dei pavimenti in parquet.
Dopo aver scelto fra le molteplici soluzioni e acquistato quello che veramente vi piaceva, ora vi sorge il dubbio di come mantenerlo pulito.
Qui di seguito, troverete una mini guida sui differenti trattamenti per la pulizia, con i pro e contro.

La prima cosa da fare è verificare che tipo di finitura ha il vostro parquet. Questa operazione la potrete fare consultando la Scheda Identificativa ed il Certificato di Qualità che ogni produttore ha l’obbligo di rilasciare al momento dell’acquisto. In questi due documenti troverete le informazioni necessarie per la manutenzione del pavimento oltre alle informazioni sulla finitura dello stesso.

Il pavimento in legno può essere stato trattato con:
vernice;
olio;
cera.

Il pavimento in legno può inoltre avere la superficie:
liscia;
spazzolata;
irregolare (dovuta alle lavorazioni a cui è stato sottoposto quali ad esempio piallatura, taglio sega, ecc.)

Tutte queste indicazioni vi serviranno per capire come dover trattare il vostro pavimento.
La pulizia ordinaria avviene quotidianamente passando la scopa o l’aspirapolvere, in modo che non si depositino sassolini o altri materiali che una volta calpestati diano origine agli antiestetici graffi. Per il lavaggio, basterà passare uno strofinaccio ben strizzato immerso precedentemente in una soluzione di acqua calda e un prodotto specifico per il tipo di legno di cui è costituito il pavimento in questione, seguendo sempre le venature del legno.
La pulizia straordinaria viene effettuata quando il pavimento ha subito dei cambiamenti estetici dovuti principalmente al calpestio, al rovesciamento di liquidi che hanno provocato antiestetiche macchie, abrasioni, graffi, ecc…
Prima di procedere a qualsiasi lavaggio, dovrete passare un’aspirapolvere provvista di spazzole naturali per aspirare residui di materiali ed evitare che gli stessi provochino graffi.
Non dovrete mai utilizzare vaporelle perché utilizzano temperature troppo elevate, robot-lavapavimenti perché rilasciano troppi liquidi che andrebbero a rigonfiare il legno e neppure prodotti troppo aggressivi.
Non si dovrà usare solo acqua perché l’acqua da sola non sgrassa, ma del sapone detergente neutro sciolto in acqua nelle dosi consigliate sgrasserà il legno. Dovrete però accertarvi che questo detergente non contenga olii, cere, brillantanti, ammoniaca, anticalcare, alcool o tutti i componenti aggiunti aggressivi. Anche la scelta dello strofinaccio è importante, dovrà essere a pelo corto se la superficie è liscia e a pelo lungo se la superficie è ruvida o irregolare.
Le moderne rifiniture a vernice non necessitano più di utilizzare cere per il mantenimento, ma è consigliato l’utilizzo per ravvivarlo.
Per i pavimenti di parquet trattati a cera o olio l’uso della cera è vivamente consigliato più volte l’anno per prorogare il momento della ri-oliatura. in questo caso l’utilizzo di cere non idonee, nel tempo rovinerà la superficie del pavimento.
Per ovviare a questo inconveniente basterà utilizzare una cera idonea consigliata dal produttore del pavimento stesso. Una cera liquida e naturale è la migliore, ma va sempre utilizzata dopo aver lavato e sgrassato il pavimento.
Per eliminare macchie sul parquet sarà necessario passare una spugna umida imbevuta di detergente specifico, avendo l’accortezza di non utilizzare spugne abrasive o aggressive.

Parquet teak resistenteQuale parquet è più resistente?
Questa domanda se la saranno posta in tanti, giunto il momento di scegliere un pavimento in legno.
L’idea comune, difatti, è che il legno sia un materiale troppo delicato: il terrore che hanno tutti è di rovinare le tavole, considerando anche il costo non sempre economico del parquet. Niente di più sbagliato!
Esistono essenze legnose in grado di resistere persino ad acqua e umidità; vi starete chiedendo quali sono (e quanto costano!) i tipi di parquet più resistenti?
Per primo va citato senza dubbio il teak: spesso si possono trovare delle buone offerte che rendono accessibile questa essenza anche a chi non vuol spendere molto, dato che solitamente ha un prezzo medio/alto al mq (vedi foto). Il teak viene utilizzato addirittura in ambiente nautico, per la sua tendenza naturale ad essere poco permeabile ai liquidi, oltre che per la sua durezza.
Un altro legno molto duro è ovviamente il parquet in ebano, che a differenza del teak (giallognolo) ha un colore molto scuro e si trova in soluzione prefinita anche a partire da meno di 50 euro al mq.
Non da ultimo, il legno di Iroko si distingue per un’ottima resistenza all’umidità ed agli sbalzi di temperatura; anche questo legno ha un costo intorno alle 60 euro al mq.

Posa parquet a correreTra le pose più diffuse del parquet si annovera certamente la posa a cassero regolare, detta “a correre” e la posa a cassero irregolare.
Ciò che accomuna questi due tipi di posa è la disposizione in senso orizzontale dei tasselli di legno. Queste due tipologie di posa valorizzano in particolare i legni chiari, dunque il parquet in rovere.
La posa a correre o cassero regolare è caratterizzata da listelli di dimensioni omogenee, aventi la stessa lunghezza e larghezza, a formare un disegno geometrico regolare.
La posa a cassero irregolare, pur conservando i listelli in posizione orizzontale, si differenzia dalla prima quanto alla loro larghezza, che alterna solitamente due misure. Una striscia di listelli avrà dunque una larghezza maggiore, e sarà affiancata da due strisce di listelli a larghezza minore. In questo modo si viene a spezzare con una variatio la geometrica regolarità del disegno.

Inoltre, la fantasia del cliente può essere esercitata anche dalla “direzione” della posa, che può essere dritta o diagonale.

La posa dritta segue parallelamente la direzione delle pareti delle stanze, conferendo a queste un maggior senso di regolarità. I vantaggi di una posa dritta sono:

  • valorizzazione della luce naturale
  • design essenziale pensato per chi ama il design moderno
  • valorizzazione degli spazi nel senso della lunghezza dei tasselli

L’unico svantaggio di una posa dritta a cassero regolare o irregolare è quello di mettere in rilievo le eventuali irregolarità della stanza e dei muri, che dovrebbero essere preferibilmente a loro volta regolari e dritti.

La posa in diagonale è al contrario ideale per planimetrie fuori squadro (pareti non perfettamente parallele e regolari) e stanze ampie. I suoi vantaggi sono:

  • conferisce un senso di ampiezza a entrambe le direzioni di una stanza
  • minimalizza gli eventuali difetti planimetrici
  • accentua la dinamicità del disegno a cassero

Il difetto principale consiste invece nella maggior difficoltà del taglio e della posa, che richiede molti più interventi e sprechi di materiale.

Le caratteristiche del parquet in ebano

Parquet ebanoPregiato e dal colore scuro venato di sfumature ramate, l’ebano è uno dei legni più lussuosi del pianeta. Il parquet di ebano è infatti una delle pavimentazioni più pregiate e ambite da chi ama i rivestimenti di lusso.
L’ebano viene ricavato dalla specie del Diospyros Ebenum, un albero sempreverde che cresce in Africa e Asia, dalle dimensioni notevoli, sia per altezza che per diametro.
Il pregio del parquet ebano deriva da diversi fattori, di cui il primo è certamente la rarità di questo legno, che bisogna importare da paesi lontani. In secondo luogo, il colore scuro evoca i misteri dei viaggi esotici che fino al secolo scorso bisognava compiere per recuperare questa merce di lusso. Il colore marrone scuro è infatti variato da altre sfumature di colore rossiccio, in modo che, quando è illuminato da luce diretta o soffusa, il legno assume riflessi più caldi.
Il pregio di questo legno, e di conseguenza del parquet, è dovuto poi alla sua durezza e resistenza. A differenza del teak, un legno scuro ma morbido, l’ebano è molto resistente agli urti, alla variazione di temperatura e alla formazione di muffe, al punto che è utilizzato per la costruzione di strumenti musicali quali liuti, oboi, flauti e clarinetti.
Chi desidera un parquet in ebano e costi modesti e senza spendere eccessivamente, può ricorrere alla soluzione più diffusa, scegliendo un parquet prefinito in ebano.

Cosa significa “parquet…”?

Cosa significa parquetCosa significa e da dove viene il termine “parquet”? Tutti sappiamo che si tratta di un termine francese e forse, sentendo parlare del celebre “parquet de Paris” abbiamo pensato a una tipologia di parquet particolarmente amata dai parigini. Cosa significano dunque le espressioni francesi “traverser le parquet” o “aller au parquet”? (letteralmente: attraversare il parquet e andare al parquet).
In realtà queste espressioni non hanno nulla a che vedere con l’arredamento pavimentale e i rivestimenti in legno: esse significano infatti “attraversare” e “andare al banco dei giudici”, mentre il “Parquet de Paris” è sinonimo di “Pubblico Ministero”.
All’epoca dell’Ancien Regime il procuratore si distingueva dai giudici proprio perché, all’interno della sala d’appello, sedeva nella zona denominata “parquet”. Allo stesso modo, quando de La Boétie diceva che “nel palazzo di Silla si imprigionavano gli uni, si condannavano gli altri: non era un parquet di giustizia, ma una caverna di tirannia” non stava certamente parlando del gusto decorativo del tiranno Silla, ma della sua cattiva amministrazione della giustizia.
Perché questo significato? Parquet non è in realtà nient’altro che un diminutivo della parola “parc”, ossia “parco” in italiano: prova ne è che, nei decenni passati, il francese “parquet” veniva tradotto nella nostra lingua con “palchetto”, “parquè” oppure “parchetto”, proprio per designare gli amati tasselli di legno. Questa etimologia proviene dal fatto che, nell’antichità, il “parquet” designava semplicemente uno spazio recintato o delimitato, come appunto quello del procuratore in un’aula di giudizio, ma anche la zona di un terreno dedicata al pascolo degli animali.

Compresa l’etimologia di “parquet”, passiamo a ciò che davvero ci interessa e districhiamoci tra le varie definizioni di parquet esistenti.

Cosa significa parquet supportato?
Il parquet supportato non è altro che un sinonimo di “prefinito”, una tipologia di parquet talvolta detta anche “composito” oppure “stabilizzato”. Una gran confusione per definire un parquet composto in legno nobile solo nello starto superiore, e di altri legni derivanti da riciclo, come il compensato, nello strato inferiore. Abbiamo già parlato dei suoi vantaggi e caratteristiche qui: parquet prefinito vantaggi.

Cosa significa parquet flottante?
Questo aggettivo fa riferimento a una tipologia di messa in posa che non usa materiali invasivi come chiodi o colla, ma che, grazie a un sistema di incastro tra i listelli maschio-femmina, consente di spostarli anche in seguito alla posa. Questa tecnica è talvolta chiamata galleggiante. Tra i nostri precedenti articoli, puoi trovare quello sulle caratteristiche del parquet flottante.

Cosa significa parquet laminato?
Il parquet laminato non utilizza materiali legnosi, bensì carta pressata da sovrapporre a qualsiasi altra tipologia di pavimentazione: è molto economico e riproduce fedelmente l’estetica di qualsiasi parquet.

Cosa significa parquet spazzolato?
Il termine spazzolato fa invece riferimento non a una tipologia o una messa in posa, ma a un tipo di levigatura del legno: un parquet spazzolato presenta una superficie ruvida, che mette in risalto le venature del legno e appare in questo modo avere un aspetto più naturale. Tra i nostri preferiti, c’è sicuramente il parquet prefinito spazzolato 3 strips.