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Parquet e riscaldamento a pavimento: si può fare!

Parquet riscaldamento a pavimemnto

Il riscaldamento a pavimento permette un maggiore risparmio energetico e rende più calda la stanza a contatto con il pavimento, soprattutto per chi ama camminare a piedi scalzi sul parquet.

Il legno è un materiale vivo e proprio per questo è importante prestare attenzione durante la posa del parquet su pavimento riscaldato.

Ma per togliere ogni dubbio sul connubio riscaldamento a pavimento e parquet, ecco alcuni e semplici accorgimenti da seguire prima di procedere alla posa del tuo parquet, ideale per una diffusione più uniforme e confortevole del calore.

  • Il primo passo è scegliere essenze stabili, meno soggette alla dilatazione termica, per limitare le fessurazioni che nel tempo si potranno formare. Per esempio essenze come acero, faggio, larice siberiano senza nodi, wengè e cabreuva, sono ideali. Meglio se la posa sia di un parquet in legno massiccio che grazie al suo spessore non risente delle variazioni di calore.
  • Per quanto riguarda il metodo di posa del parquet su pavimento riscaldato, la tecnica migliore è l’incollatura. Raccomandiamo di scegliere con cura la tipologia di colla utilizzata onde evitare la dispersione nell’aria di sostanze nocive come la formaldeide. Un’altra tecnica indicata è la posa flottante, ma con qualche accorgimento in più.
  • Fondamentale, al momento della posa del parquet, è che il pavimento riscaldato sia già entrato in funzione. Se l’impianto è nuovo, accendi il riscaldamento tre settimane prima delle posa per consentire la stabilizzazione del massetto su cui verrà posato il parquet. L’impianto deve essere riscaldato in modo graduale, circa 10°C al giorno, fino al raggiungimento della temperatura massima consentita (tra i 30 e i 35°C). La temperatura deve essere mantenuta per circa dieci giorni per favorire l’uscita dell’umidità residua dal massetto. Per finire bisogna procedere con la fase di raffreddamento graduale del pavimento fino allo spegnimento dell’impianto (in tre giorni). Passati cinque giorni, necessari per la stabilizzazione del massetto, è possibile procedere alla posa del parquet. In questo periodo i locali dovranno essere mantenuti aerati al fine di permettere l’uscita dell’umidità che si formerà durante il ciclo di riscaldamento e raffreddamento del pavimento.
  • Prima di procedere alla posa del parquet, bisogna lasciarlo riposare  per qualche giorno nella stanza in cui verrà montato per permettere al legno di adattarsi alla temperatura e all’umidità dei locali.
  • Quando l’impianto di riscaldamento a pavimento su parquet entrerà in funzione, la temperatura dovrà essere compresa tra i 22 e i 24°C e l’umidità dell’ambiente stabile tra il 45 e il 60%
  • Infine per limitare la formazione di fessurazioni del parquet, meglio lasciare i pavimenti senza tappeti o altri materiali isolanti.

Se la realizzazione della posa segue questi accorgimenti il riscaldamento a pavimento e parquet funzionerà alla perfezione e garantirà una temperatura costante e un tasso di umidità stabile ideale per una migliore conservazione del parquet.

Scegliere una pavimentazione per esterni adeguata è sempre una scelta delicata, soprattutto se si tratta di pavimenti in legno, a causa degli agenti atmosferici (pioggia, sole, vento, ecc…) a cui sarà soggetta. Due sono le categorie principali di parquet per esterni che possono ovviare a questa problematica: le maxigriglie, areate e posate orizzontalmente, permettono all’acqua di scorrere attraverso di esse, arrivando agli scarichi; ed il parquet nautico, costituito invece da una superficie continua in leggera pendenza, che permette all’acqua di scorrere verso gli scarichi.

Parquet in maxigriglie

Si tratta di una delle migliori soluzioni di pavimentazione per esterni ed è costituita da griglie speciali di grandi dimensioni, con una lunghezza di circa 2 m.  I listoni sono separati tra loro per consentire il passaggio di umidità e acqua, uniti tra loro nella parte sottostante da traversi sovradimensionati avvitati con viti inox non visibili.

Parquet in listoni e clips

I sistemi di montaggio a clips, non sono una buona soluzione perché possono avere delle reazioni imprevedibili alle sollecitazioni esterne. Anche se alcuni compositi di ultima generazione, con incastri robusti e finiture innovative, possono essere una buona soluzione.

Parquet nautico

I pavimenti nautici sono una categoria a parte dei pavimenti per esterni. Grazie alle particolari caratteristiche tecnologiche si adattano perfettamente anche alle condizione atmosferiche più estreme. Questo tipo di pavimento è formato da pannelli di grandi dimensioni appositamente gommati in laboratorio. Il tipo di gommatura che lo caratterizza consiste in una fresata continua dentro la quale viene alloggiata una speciale gomma per garantire una maggiore stabilità al legno e applicata in funzione antisdrucciolo. In alternativa è possibile optare per la posa in opera e gommatura con listoni in prefinito massello di specie legnose appropriate.

Posa parquet su parete: come fare?

La scelta di posare il parquet in casa, come elemento inconfondibile di eleganza e gusto, è ormai cosa nota. Ma le tendenze cambiano e oggi anche il parquet ci stupisce con un nuovo trend: la posa parquet sulle pareti! Questa scelta di interior design, già diffusissima nelle accoglienti baite di montagna, si è diffusa anche nelle case metropolitane. Da notare che questa scelta può restituire un effetto molto moderno e essenziale, in netto contrasto con il tradizionale effetto rustico delle baite.

Per esempio scegliendo di posare il parquet su una sola parete, o come dettaglio, l’effetto è assicurato. Optare per un legno come il rovere vecchio, può essere un’ottima soluzione. Quando si tratta di ristrutturare case antiche l’opzione più indicata è quella di un parquet anticato in grado di mantenere l’effetto vintage, ma allo stesso tempo perfetto se abbinato con arredi più moderni. Utilizzare il parquet per una parete del bagno crea un contrasto d’effetto tra parete e piastrelle sul pavimento. Si tratta di una soluzione adattissima anche per la ristrutturazione di casali e case di campagna.

Passiamo ora alla parete pratica della posa verticale del parquet su parete. Per prima cosa il tipo di lavorazione dipende dalla conformazione stessa della parete che servirà da supporto per il rivestimento in legno.Se si tratta di una superficie liscia e intonacata è necessario procedere con un fissaggio preventivo di una intelaiatura di magatelli in legno su cui andranno poi montati i listoni di parquet. Per il fissaggio vanno utilizzate viti per legno e auto svasanti. In poche semplici mosse avrete la vostra parete in legno di grande effetto!

Concludiamo la nostra analisi sulla valutazione dei prezzi del parquet con tre fattori determinanti: la tipologia di supporto, la dimensione delle tavole e la messa in posa e finitura. Vediamoli nel dettaglio.

1) Tipologia di supporto. La scelta della tipologia di supporto è determinante, in quanto è garanzia di durabilità e resistenza del vostro parquet. Vediamo alcune tipologie:

  • Betulla, abete, pioppo e pino – sono le tipologie di supporto più costose.
  • HDF e MDF – sono tipologie decisamente più economiche e vengono usate principalmente per i laminati.

2) Dimensione delle tavole. Quando viene formulato il prezzo, la dimensione delle tavole è determinante. Più grandi sono i listoni – come nel caso del parquet grandi formati, più sarà alto il prezzo. Ecco alcuni dei formati disponibili sul mercato:

  • listello – tra i 10/15 x 30/90 x 120/700 mm;
  • lamparquet – tra 10 x 40/60 x 220/400 mm;
  • listone o plancia – tra 20 x 90/140 x 600/2000 mm;
  • maxiplancia – tra 140/190 x 1800/2200 mm.

3) Messa in posa e finitura. si tratta di un servizio generalmente realizzato direttamente dalla casa i produzione. In base alla messa in posa scelta il prezzo varierà.
Ma non basta, perché anche la finitura influisce nel determinare i prezzi del parquet. La finitura serve a garantire la protezione degli strati superficiali da graffi e ammaccature.Vediamo alcuni dei trattamenti che incidono considerevolmente sul prezzo finale:

  • sbianctura
  • decapatura
  • anticatura
  • spazzolatura

Conoscere e saper valutare questi aspetti è molto utile per stimare il prezzo finale del parquet scelto.

Posa Parquet: il massetto di cemento

Una volta scelto il parquet che più rispecchia i nostri gusti e risponde alle nostre esigenze, arriva il momento di decidere quale tecnica adottare per le posa del nostro parquet. Diverse sono le tecniche che si possono usare,  dalla posa flottante o galleggiante, alla posa con sistema di incollaggio. In questo caso vedremo nello specifico la posa su massetto di cemento.

Il massetto può essere composto da diversi materiali, il più usato è quello cementizio, ma può essere costituito anche da pannelli misti legno-sabbia, o addirittura da pavimenti pre-esistenti. Di seguito alcuni consigli per la posa se si usa il massetto di cemento.

Iniziamo con la stesura del cemento sulla superficie che andremo a pavimentare. Il cemento deve essere steso con uno spessore di circa 5 cm che deve essere uguale su tutta la superficie. Di fondamentale importanza è  che non ci siano né aloni né macchie di umidità, per garantire una base di massima resistenza e rigidità in grado di sopportare le variazioni di peso a cui sarà soggetta la pavimentazione.

Per garantire una posa ottimale, consigliamo  di inserire una barriera a vapore tra gli ultimi strati (foglio di politilene di 0.5 mm) per impedire il passaggio del vapore acqueo. Per concludere il massetto non dovrà contenere alcun tubo al suo interno, infatti i tubi dovranno essere posizionati nello strato inferiore.

Il periodo di indurimento dello strato varia  in base al cemento utilizzato – se chimico a rapida essiccazione i  tempi saranno più brevi (entro i 15 giorni), se tradizionale i tempi potrebbero essere molto lunghi (fino ai 90 giorni). Le tempistiche dipendono anche dalle condizioni del cantiere e dallo spessore dello strato steso.

La superficie si considera pronta per  posa del rivestimento, per  materiali quali parquet, linoleum, resine e laminato, solo quando l’umidità dei sottofondi ha raggiunto livelli inferiori al 2% in tutto lo spessore. Per concludere è necessario ricordare l’importanza di distanziare il massetto dalle pareti e dalle soglie utilizzando gli opportuni giunti di dilatazione.