Scegliere il pavimento per un ufficio non è come scegliere quello di casa, specialmente se si tratta di parquet. Infatti la pavimentazione di un ufficio è soggetta ad un calpestio elevato, allo sfregamento delle rotelle delle sedie e a un mobilio per gli archivi con un peso specifico non indifferente. Per quanto riguarda la manutenzione del pavimento di un ufficio l’attenzione e la pulizia è sicuramente meno approfondita di quella dei pavimenti di casa. Questo non significa rinunciare all’estetica del pavimento per il vostro ufficio. Vediamo quindi quali sono i materiali più idonei per pavimentare un ufficio sia per resistenza sia per caratteristiche estetiche.
Se la scelta ricade su un parquet, “rischiosa” ma raffinata, bisognerà stare attenti soprattutto all’umidità dell’ambiente. Per questo puoi optare per essenze più forti che unite ad una verniciatura resistente, e alle innovative tecniche waterproof, garantiscono durabilità nel tempo. Tra le essenze più indicate: il rovere, l’afromosia, il doussiè, il merbau ed il wengè.
Offre un’ottima resa anche il bambù parquet per esterni, che pur non rientrando propriamente nei parquet poiché è una pianta e non un legno, è entrato a far parte di questa grande famiglia. Come pavimento è stabile e di forte impatto visivo, non ha problemi negli ambienti umidi grazie all’ambiente in cui cresce la pianta.
Altra scelta interessante, anche per il rapporto qualità/prezzo, è il pavimento in pvc flottante. Estremamente duttile e adatto ad ogni ambiente, supera le problematiche create da altre tipologie di pavimenti.
I laminati invece hanno un punto debole: la poca resistenza al sovraccarico con il rischio di far saltare la pavimentazione e creare un effetto imbarcato e con dossetti che possono rischiare di far inciampare.
A livello di manutenzione dei tre prodotti proposti, parquet, pvc e laminato, sicuramente il pvc è quello che dà meno problemi: resiste all’umidità, può essere lavato con il mocio e richiede una pulizia più veloce.